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Le caratteristiche dell'impianto

Perché serve un impianto di biodigestione anaerobica e compostaggio nel nostro territorio?

Un impianto di biodigestione anaerobica e compostaggio serve per trasformare in risorsa la frazione organica dei rifiuti raccolti in maniera differenziata e gli sfalci e le potature, dando così attuazione ai principi dell’Economia Circolare.
Si è pensato di realizzarlo nel nostro territorio perché né in regione né in provincia esistono impianti simili ed i rifiuti vengono quindi trasportati, per essere recuperati, in altre regioni.
Realizzando l’impianto si darà valore all’impegno dei cittadini che fanno la raccolta differenziata, si eviterà il trasferimento di questi rifiuti in altre regioni, riducendo l’impatto ambientale dei mezzi destinati al trasporto, e si genererà un risparmio sulla TARI.

Quali rifiuti saranno trattati?

L’impianto tratterà:

  • la frazione organica prodotta presso civili abitazioni/bar/ristoranti da cibi ed alimenti e raccolta in maniera differenziata;
  • scarti derivanti dalle attività di potature e sfalci nei giardini privati e pubblici e dall’industria forestale.

In aggiunta a quelli sopra indicati, potranno essere trattati anche rifiuti del settore agroalimentare o derivanti dalla silvicoltura.
La domanda di autorizzazione è finalizzata a costruire un impianto che tratta solo ed esclusivamente le tipologie di materiale sopra specificate.

Come avverrà il controllo dei materiali in ingresso all’impianto?

Tutti i materiali che arriveranno all’impianto saranno sottoposti a rigide procedure di controllo:

  • verifica della documentazione prevista dalla normativa vigente relativamente al trasporto dei rifiuti (Iscrizione Albo Gestori Ambientali, Formulario di Identificazione Rifiuto);
  • verifica della conformità del rifiuto rispetto al codice CER assegnato;
  • verifica del peso;
  • controllo visivo delle caratteristiche merceologiche dei rifiuti al fine di garantire l’accesso all’impianto solo ed esclusivamente ai rifiuti previsti in autorizzazione.

Quanti rifiuti saranno trattati nell’impianto?

La capacità massima prevista dell’impianto è di 105.000 tonnellate all’anno (75.000 tonnellate di frazione organica da raccolta differenziata e 30.000 tonnellate di sfalci e potature).
La dimensione dell’impianto è stata così progettata per tener conto:

  • dei picchi di produzione nel periodo estivo, in concomitanza con l’aumento delle attività turistiche e di ristorazione,
  • del trend della raccolta differenziata, che negli ultimi anni registra una crescita costante grazie al maggiore impegno dei cittadini ed al potenziamento dei sistemi di raccolta introdotti sul territorio,
  • della necessità di avere almeno una doppia linea di trattamento per consentire di effettuare le manutenzioni ordinarie e straordinarie senza fermare l’impianto ed evitare quindi situazioni di emergenza.

E’ infine determinante la possibilità di avere un’efficienza industriale ed ambientale con riduzione dei costi fissi che consente di finanziare l’investimento senza alcun costo aggiuntivo ai cittadini e non producendo alcun incremento sull’impatto ambientale.

Perché realizzare un impianto di medie dimensioni, piuttosto che più impianti di piccola taglia?

Perché la moltiplicazione degli impianti non limita gli impatti ma li aumenta. E’ molto più efficiente e meno impattante un unico impianto, che funziona su scala vasta, che piccoli impianti diffusi sul territorio.
La realizzazione di un unico impianto consentirà di limitare l’utilizzo di suolo e di ottenere la massima efficienza di funzionamento dei sistemi di depurazione delle emissioni in atmosfera e delle emissioni odorigene.

Perché preferire un impianto integrato di digestione anaerobica e compostaggio al compostaggio domestico?

L’impianto integrato di digestione anaerobica e compostaggio rappresenta la tecnologia al momento migliore sul mercato.
Non solo dal punto di vista economico, perché consente di ottimizzare gli investimenti, ma soprattutto dal punto di vista ambientale, perché coniuga la produzione di energia da fonti rinnovabili con il recupero di materia, in un impianto completamente chiuso, senza combustione di biogas, ed avente sistemi per il trattamento degli odori che lo rendono di bassissimo impatto per i cittadini residenti sul territorio.
Gli impianti di compostaggio aerobico locale sono attrezzature di piccolissima taglia che possono essere utilizzate da comunità locali e agriturismi; non rappresentano una alternativa all’impianto integrato di biodigestione anaerobica e compostaggio, ma potrebbero coesistere.
Gli impianti di compostaggio domestico hanno capacità di trattamento molto ridotta, ma implicano comunque la necessità di massima attenzione per gli impatti generati sull’ambiente.
Si noti inoltre che queste attrezzature, non essendo classificate come impianti di recupero dei rifiuti, non sono sottoposte ad alcun percorso autorizzativo e di conseguenza a nessun tipo di controllo. La difficoltà di attribuire responsabilità precise in caso di malfunzionamento dell’attrezzatura o di inquinamento da essa derivante, rappresentano un forte limite all’applicazione di questa soluzione di trattamento che infatti, nonostante l’azione di stimolo svolta per il suo utilizzo, non sta trovando ampia diffusione.

Che benefici ci saranno per i cittadini?

L’impianto produrrà benefici economici ed ambientali.
Dal punto di vista economico l’impianto, il cui costo è interamente a carico di Green Factory srl, consentirà ai cittadini di risparmiare l’attuale costo legato ai trasporti dei rifiuti in altre regioni. Il risparmio così ottenuto si tradurrà in una riduzione della tassa sui rifiuti.
Sono previste inoltre positive ricadute occupazionali con l’impiego di circa 40/50 unità per la fase di costruzione dell’impianto e l’assunzione di 12/15 addetti per la successiva gestione.
Dal punto di vista ambientale, oltre al minor inquinamento generato dall’attuale trasporto dei rifiuti verso gli impianti fuori regione, ci sarà la possibilità di sostituire combustibili fossili tradizionali, con il biometano prodotto dall’impianto.

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